In uscita

Logica matematica
Se la logica regola le forme e le leggi del pensiero, come può integrarsi con il ragionamento matematico? Tratteggiare i confini di questa congiunzione significa affrontare un viaggio tra le correnti della filosofia e della matematica, giungendo infine a un elemento altro, integrato: la logica matematica. Abraham Robinson ricostruisce il quadro storico di questo complesso percorso, tratteggiandone i rapporti con i diversi àmbiti della filosofia e del linguaggio, in un testo che, malgrado la complessità dell’argomento, riesce a mantenere salda una straordinaria forza divulgativa. Arricchiscono il volume l’illuminante prefazione di Gabriele Lolli e il saggio di Beppo Levi del 1934 sulla logica matematica.

Libertà vigilata
La lotta per il controllo di internet
Da qualche anno i guru del web stanno mettendo in discussione il dogma secondo cui internet sarebbe il luogo per eccellenza della libertà di espressione e del libero scambio tra le persone. Ma se le cose non stanno più così, qual è il livello di controllo? Forse il nostro approccio cambierebbe se ci rendessimo conto che il web è sempre più il luogo in cui la libertà vigilata e in cui le persone passano molto tempo: in rete la gente si conosce, scambia opinioni, si innamora: dialoga di politica e di sesso alla stesso tempo. David Kaye con Libertà vigilata firma un appassionane reportage, un’indagine informata sui pericoli che la democrazia sta correndo, ma anche un richiamo forte a come trascorriamo la nostra quotidianità affidando dati e pensieri a chi potrebbe farne uso in maniera indiscriminata. Se i nostro presente è sotto controllo, il futuro è già sotto scacco.

Le parole migliori
Della libera espressione
È possibile preservare le parole dalla volgarizzazione pubblica? Quali circostanze favoriscono l’emergere e la trasmissione delle parole migliori? Che tipo di attività è l’ascolto? Quando è appropriato il silenzio e quando è giustificato gridare? Nello spazio pubblico, la democrazia ha bisogno di parole che circolino senza ostacoli e spesso le parole che si sentono sono quelle che meno lo meritano. Nelle reti e nei media le parole sono raramente coltivate con cura. Rimane al cittadino, rimpicciolito da una connessione ubiqua, la libertà di selezionare le voci a cui concedere autorità, che meritano di essere ascoltate. In tutti questi casi, la libertà di parola è sempre un atto di resistenza e di coraggio. Ma le parole giuste, quelle migliori, ci dice l’autore, ovviamente non si trovano nel pubblico, ma altrove, nei fenomeni quotidiani: «Per sentirle non ci vuole altro che fermarsi ad ascoltare come si parlano quelli che non soltanto condividono una lingua, ma anche l’aria, l’affetto e il destino».