Carlo De Benedetti
Diario di un ragazzino rifugiato
1943-45
«Diario di un ragazzino rifugiato. 1943-1945 non è semplicemente un fram- mento di memoria infantile. Un diario privato conservato gelosamente ma tenuto anche nascosto a lungo, come se lo si dovesse proteggere da nuove forme di pregiudizio. Questo volume non restituisce alla memoria collettiva solo i diari di un bambino, Carlo De Benedetti, classe 1934. Vi sono ripro- dotti quaderni, disegni oltre a lettere personali, scambi di auguri, biglietti del treno o del cinema, comunicazioni al padre Rodolfo, alla mamma Pierina. Senza alcuna annotazione più recente, senza alcun commento. Vanno letti così: nella loro innocente e ingenua semplicità o nella loro composta nor- malità. Perché quello era, alla fine — seppur condensato soprattutto nel- le parole semplici di un bambino — lo stato d’animo di molti dei perseguitati dal regime fascista e nazista. Un senso di incredulità sull’orlo dell’abisso».
«Diario di un ragazzino rifugiato. 1943-1945 non è semplicemente un fram- mento di memoria infantile. Un diario privato conservato gelosamente ma tenuto anche nascosto a lungo, come se lo si dovesse proteggere da nuove forme di pregiudizio. Questo volume non restituisce alla memoria collettiva solo i diari di un bambino, Carlo De Benedetti, classe 1934. Vi sono ripro- dotti quaderni, disegni oltre a lettere personali, scambi di auguri, biglietti del treno o del cinema, comunicazioni al padre Rodolfo, alla mamma Pierina. Senza alcuna annotazione più recente, senza alcun commento. Vanno letti così: nella loro innocente e ingenua semplicità o nella loro composta nor- malità. Perché quello era, alla fine — seppur condensato soprattutto nel- le parole semplici di un bambino — lo stato d’animo di molti dei perseguitati dal regime fascista e nazista. Un senso di incredulità sull’orlo dell’abisso».
Gli autori
Carlo De Benedetti
Industriale italiano (n. Torino 1934). Azionista di maggioranza di numerosi gruppi industriali e finanziari, presidente (1995-2009, poi presidente onorario) della CIR e della Cofide oltre che del Gruppo editoriale L’Espresso, De B. può essere considerato uno dei più importanti imprenditori italiani a cavallo del secolo, attivo nel corso del tempo nei più svariati settori del panorama economico nazionale (editoriale, componentistica, telecomunicazioni, alimentare, energia).