Daniele Giglioli
Fiction
con un'eco di Andrea Gentile
Perché la voce di un’enciclopedia italiana dovrebbe intitolarsi fiction invece che finzione? Sono in tutto sovrapponibili le implicazioni semantiche dei due termini? Tanto più che la pragmatica ci insegna che in italiano (e in molte altre lingue) chi parla oggi di fiction ha in mente principalmente una narrazione audiovisiva trasmessa da una piattaforma digitale
come Netflix, Prime Video o da una qualunque rete televisiva pubblica o privata; il che implica peraltro un forestierismo al limite dell’improprietà, dal momento che inglesi e americani di solito chiamano produzioni del genere TV shows.
da Fiction di Daniele Giglioli
Perché la voce di un’enciclopedia italiana dovrebbe intitolarsi fiction invece che finzione? Sono in tutto sovrapponibili le implicazioni semantiche dei due termini? Tanto più che la pragmatica ci insegna che in italiano (e in molte altre lingue) chi parla oggi di fiction ha in mente principalmente una narrazione audiovisiva trasmessa da una piattaforma digitale
come Netflix, Prime Video o da una qualunque rete televisiva pubblica o privata; il che implica peraltro un forestierismo al limite dell’improprietà, dal momento che inglesi e americani di solito chiamano produzioni del genere TV shows.
da Fiction di Daniele Giglioli
Gli autori
Daniele Giglioli
Daniele Giglioli, professore ordinario di Letterature Comparate all’Università di Trento, collabora con “Il Corriere della Sera”. Ha pubblicato, tra l’altro, Tema (La nuova Italia, 2001), Il pedagogo e il libertino (Bergamo University Press, 2002), All’ordine del giorno è il terrore (Bompiani, 2007), Senza trauma (Quodlibet, 2011) e Critica della vittima (nottetempo, 2014) e Stato di minorità (Laterza, 2015)
Andrea Gentile
Andrea Gentile è direttore editoriale de il Saggiatore, autore, tra gli altri, di L’impero familiare delle tenebre future (il Saggiatore, 2012), I vivi e i morti (minimum fax, 2018), Apparizioni (nottetempo, 2020), Tramontare (minimum fax, 2021).