Franco Amatori
L’impresa italiana
Introduzione di Ferruccio de Bortoli
L’impresa, grande o piccola che sia, è il motore dello sviluppo economico e quindi del benessere di una nazione. E se le capacità organizzative, manageriali e tecniche di chi la dirige e di chi ci lavora sono la sua vera e propria spina dorsale e costituiscono la base dell’innovazione che rende possibile rispondere alle continue sfide, tanti altri fattori contribuiscono alla sua fortuna: la specificità e il dinamismo dei mercati nazionali, le possibilità e capacità di investimento, il rapporto con lo Stato, la regolamentazione della competizione, la cultura nazionale, politiche di sostegni, salvataggi, logiche di maggiore o minore protezionismo. Quella raccontata in queste pagine da Franco Amatori e introdotta da Ferruccio De Bortoli è una storia che parte dalla grande impresa sorta sul finire dell’Ottocento, a seguito della seconda rivoluzione industriale, nei settori della chimica, della metallurgia, della meccanica, affiancata alla più piccola impresa dei settori manufatturiero, tessile, delle calzature, e giunge ai nostri giorni attraverso gli straordinari progressi dell’elettronica e delle telecomunicazioni e la rivoluzione di Internet e delle infrastrutture per la Rete.
L’impresa, grande o piccola che sia, è il motore dello sviluppo economico e quindi del benessere di una nazione. E se le capacità organizzative, manageriali e tecniche di chi la dirige e di chi ci lavora sono la sua vera e propria spina dorsale e costituiscono la base dell’innovazione che rende possibile rispondere alle continue sfide, tanti altri fattori contribuiscono alla sua fortuna: la specificità e il dinamismo dei mercati nazionali, le possibilità e capacità di investimento, il rapporto con lo Stato, la regolamentazione della competizione, la cultura nazionale, politiche di sostegni, salvataggi, logiche di maggiore o minore protezionismo. Quella raccontata in queste pagine da Franco Amatori e introdotta da Ferruccio De Bortoli è una storia che parte dalla grande impresa sorta sul finire dell’Ottocento, a seguito della seconda rivoluzione industriale, nei settori della chimica, della metallurgia, della meccanica, affiancata alla più piccola impresa dei settori manufatturiero, tessile, delle calzature, e giunge ai nostri giorni attraverso gli straordinari progressi dell’elettronica e delle telecomunicazioni e la rivoluzione di Internet e delle infrastrutture per la Rete.
Gli autori
Franco Amatori
Franco Amatori è professore ordinario di Storia economica all’Università Bocconi di Milano. Cofondatore nel 1983 dell’Associazione di storia e studi sull’impresa, di cui ha ricoperto la carica di presidente (1993-2001; 2016-18), è condirettore con M. D’Alberti di Impresa italiana (2 voll., 2020) dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, per le cui opere ha redatto importanti contributi. È curatore di diversi volumi, tra i più recenti dei quali si ricordano Il mondo globale. Una storia economica (con A. Colli, Giappichelli Editore, 2017) e L’approdo mancato. Economia, politica e società in Italia dopo il miracolo economico (Feltrinelli, 2017); e autore, tra l’altro, di Impresa e industria in Italia: dall’Unità a oggi (con A. Colli, Marsilio, 1999); La storia d’impresa come professione (Marsilio, 2008); Lo storico e l’impresa (Giappichelli Editore, 2013).
Ferruccio de Bortoli
Ferruccio de Bortoli, giornalista, è stato due volte direttore del “Corriere della Sera” (1997-2003 e 2009-2015), nonché direttore del “Sole 24 Ore” dal 2005 al 2009. È presidente della casa editrice Longanesi, editorialista del “Corriere della Sera” e del “Corriere del Ticino” e ha una rubrica nell’edizione serale di tg2000. È autore, tra l’altro, di Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo (La nave di Teseo, 2017), Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica (Garzanti, 2019), Le cose che non ci diciamo (fino in fondo) (Garzanti, 2020).